I filtri per maschere antigas e antipolvere giocano un ruolo chiave nel proteggere i lavoratori dall’inalazione di sostanze tossiche che potrebbero compromettere seriamente la salute respiratoria.
Chi opera in ambienti ad alto rischio di contaminanti ha l’obbligo di conoscere il corretto utilizzo dei filtri di protezione delle vie respiratorie e il dovere di garantire la massima sicurezza dei lavoratori.
In questo articolo esploreremo tutto ciò che serve sapere sull’uso dei filtri per maschere: quanto durano i filtri antigas e antipolvere, i fattori che ne influenzano la durata e le modalità di conservazione.
Perchè i filtri per maschere sono importanti?
I filtri per maschere di protezione delle vie respiratorie sono dispositivi che consentono di bloccare contaminanti tossici, come polveri sottili, fumi, nebbie, gas e vapori.
Questi dispositivi filtrano l’aria inalata, trattenendo le particelle pericolose e permettendo il passaggio di aria pulita, essenziale per chi lavora in ambienti industriali, chimici o dove l’aria potrebbe essere contaminata.
Normative di riferimento dei filtri protettivi
In Europa, la normativa EN 143 per i filtri antipolvere e EN 14387 per i filtri antigas e combinati stabiliscono gli standard di sicurezza e regolano la progettazione e l’uso dei filtri.
Queste normative definiscono le capacità di filtrazione e le specifiche tecniche dei filtri in base ai livelli di protezione. È importante selezionare dispositivi conformi a queste normative per garantire sicurezza sul luogo di lavoro e conformità legale.
Tipologie di filtri per maschere
I filtri per le vie respiratorie si distinguono in diverse tipologie, ciascuna specifica per determinati contaminanti:
Filtri Antipolvere (P1, P2, P3):
Specifici per particelle come polveri, nebbie e fumi, questi filtri sono utilizzati in ambienti con alta concentrazione di particolato. Sono classificati in base alla loro efficienza di filtrazione ed esistono tre classi diverse: P1, P2 e P3, che offre il livello massimo di protezione.- Filtri Antigas: Progettati per bloccare gas e vapori, sono classificati in base alla loro capacità di assorbimento su diversi tipi di sostanze tossiche (come gas acidi o organici). Il materiale assorbente è il carbone attivo, che trattato in modo specifico, assorbirà diversi tipi di gas o vapori. Esistono varie tipologie di filtri, che proteggono contro un’ampia gamma di gas e vapori pericolosi.
- Filtri Combinati: Questi filtri uniscono la protezione antipolvere e antigas in un unico dispositivo, ideali per situazioni in cui sono presenti più contaminanti.
Quanto durano i filtri per maschere?
I filtri non durano per sempre e la loro durata è influenzata da diversi fattori:
- Tipo di Contaminante: Alcune sostanze chimiche e particelle sono più aggressive e richiedono una sostituzione più frequente.
- Concentrazione del Contaminante: Più è alta la concentrazione di polveri o gas nocivi nell’aria, più velocemente il filtro si saturerà e quindi si ridurrà la sua efficacia.
- Umidità e Temperatura dell’Aria: Condizioni di umidità elevata e temperature alte possono accelerare l’usura dei filtri, specialmente quelli a base di carbone attivo.
- Tempo di Esposizione: L’uso continuo e l’esposizione prolungata a sostanze tossiche accelera il consumo del filtro, soprattutto se l’ambiente è molto contaminato.
Quanto durano i filtri antipolvere?
I filtri antipolvere possono durare di più rispetto a quelli per gas e vapori organici, finché il filtro non si intasa e comporta una resistenza respiratoria.
La velocità con cui si verifica l’intasamento di un filtro antiparticolato dipende dalla quantità di concentrazione di polvere presente nell’aria. Quando il contaminante si accumula nei filtri a tal punto da creare un aumento del carico respiratorio si può sostituire il filtro.
La sostituzione del filtro antiparticolato è necessaria anche quando il filtro è danneggiato, sporco o diventa antigenico.
Quanto durano i filtri antigas?
La durata dei filtri antigas varia a seconda dell’intensità dell’esposizione al contaminante.
Quando si inizia a percepire l’odore o il sapore del contaminante o si riscontra un irritazione respiratoria o agli occhi durante l’utilizzo del filtro, questo deve essere immediatamente sostituito. Sono tutti segnali di usura che indicano che il materiale assorbente è diventato saturo e il filtro ha raggiunto il punto di rottura.
Tuttavia, questi avvertimenti variano da persona a persona e, a volte, non sono infallibili. Ad esempio, quando si verifica l’affaticamento olfattivo, ossia quando il senso dell’olfatto non riesce a rilevare la presenza di concentrazioni elevate o l’odore del contaminante perché mascherato da altri.
Data questa variabilità sarebbe corretto stabilire un programma di sostituzione dei filtri per garantire la massima protezione dei lavoratori.
Il programma di sostituzione dei filtri per maschere deve essere basato sulla valutazione attenta di informazioni relative alle condizioni dell’ambiente di lavoro (concentrazione di contaminanti, temperatura, umidità, tempo di esposizione ecc) e al ciclo di vita dei filtri.
Come conservare i filtri per prolungare la durata
Una corretta conservazione è fondamentale per mantenere i filtri in buono stato e prolungarne la durata:
- Conservare in un ambiente asciutto e sigillato: I filtri devono essere riposti in ambienti privi di umidità e polvere.
- Evitare l’esposizione diretta alla luce del sole: I raggi UV possono degradare i materiali filtranti.
- Riporre i filtri in contenitori ermetici: Dopo l’uso, conservare i filtri in contenitori sigillati per evitare la contaminazione.
Conclusioni
L’uso prolungato dei filtri saturi o scaduti può compromettere gravemente la sicurezza dei lavoratori, poiché la capacità di trattenere i contaminanti è ridotta. Questo può causare esposizione a sostanze tossiche, con effetti sulla salute che vanno da irritazioni respiratorie a danni più gravi e cronici ai polmoni.
La sicurezza respiratoria sul lavoro non può essere trascurata.
Scegliere i filtri per maschere giusti, sostituirli regolarmente e conservarli correttamente sono passi essenziali per garantire un ambiente di lavoro sicuro.
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